Bill Herd racconta la vera storia della progettazione del Commodore 128 nel 1985
Dopo ben 28 anni, Bill Herd, che guidò il team di sviluppo del Commodore 128, rievoca quei giorni, le conquiste, gli errori e i trucchi per riuscire a costruire un computer completo (e funzionante) in 5 mesi, in tempo per il CES di Las Vegas.
Lo scenario è quello della fine del 1984 con Commodore che è fortemente delusa dai risultati di Commodore C16 e Plus 4, gli home computer sono pronti a cedere il passo ai primi sistemi a 16 decisamente abbordabili ed il Commodore 64 vende ancora ‘alla grande’.
Bill era decisamente giovane all’epoca…
My name is Bill Herd and I was that long-haired, self-educated kid who lived and dreamed electronics and, with the passion of youth, found himself designing the Commodore C-128, the last of the 8-bit computers which somehow was able to include many firsts for home computing. The team I worked with had an opportunity to slam out one last 8 bit computer, providing we accepted the fact that whatever we did had to be completed in 5 months… in time for the 1985 Consumer Electronics Show (CES) in Las Vegas.
Quale fosse la potenza di Commodore all’epoca viene rivelato dalle parole di Bill stesso…
We (Commodore) could do what no other computer company of the day could easily do; we made our own Integrated Circuits (ICs) and we owned the two powerhouse ICs of the day; the 6502 microprocessor and the VIC Video Display IC. This strength would result in a powerful computer but at a cost; the custom IC’s for the C-128 would not be ready for at least 3 of the 5 months, and in the case of one IC, it would actually be tricked into working in spite of itself.
Il completamento del prototipo per il CES è una storia degna di un film, un vero film per hacker, maker e tweaker: ve ne consiglio la lettura su Hack A Day.
Il Commodore 128 si presentò con tre modalità built-in, Commodore 64, Commodore 128 e CP/M, due processori, MOS 8502 (erede potenziato del 6502) e Z80, due co-processori grafici e molto altro ancora; si presentò inoltre sia nella modalità a 40 colonne, già nota, sia con una possibilità di utilizzare le 80 colonne (anche con il sistema operativo CP/M) strizzando l’occhio agli utenti business sia di Apple II sia dei primi PC IBM.
Il vero problema era la modalità ad 80 colonne:
Ben progettato e degno successore del Commodore 64, il Commodore 128 subì il fato del Commodore Amiga a poca distanza dall’introduzione.
[Fonte: Hack A Day e Bill Herd]
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