Come reclutava i programmatori IBM nel 1969?
Ho trovato questo vecchio frammento del New York Times.
L’anno è il 1969, IBM recluta i programmatori proponendo loro un lavoro interessante, entusiasmante e molto innovativo.
Un lavoro per cui sono richieste caratteristiche mentali (e non accademiche).
Menti aperte, non pienamente formate.
Insomma, un vero investimento in capitale umano, capace di portare energie nuove in un settore (allora) in piena espansione.
Non ultimo, IBM propone “training (at full pay)”: materiale di riflessione in questi tempi di contratti controversi e di evidente precarietà.
A complemento di questo post, consiglio la lettura di questo libro: The Computer Boys Take Over: Computers, Programmers, and the Politics of Technical Expertise, (garantisce MIT Press).