[Podcast] 2×05: 30 anni di Commodore 128
Tornano gli Archeologi Informatici Carlo Santagostino e Stefano Paganini: la destinazione è Gennaio 1985, poco prima dell’inizio del CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas ’85, al via un nuovo viaggio nel tempo!
L’occasione è data dal 30mo anniversario della presentazione del Commodore 128, un computer che non ebbe nè vita facile nè particolarmente lunga ma che riuscì, ugualmente, a raggiungere i 5,5 milioni di unità vendute in circa 4 anni subendo l’impossibile concorrenza dell’evergreen Commodore 64, in tutte le sue numerose versioni.
Il Commodore 128 si presentò con tre modalità built-in:
– Commodore 64, per la compatibilità con tutti i giochi (e i software…) per C64,
– Commodore 128, con un BASIC 7.0 avanzatissimo e ancor oggi molto interessante,
– CP/M 3.0, per la compatibilità, mai veramente sfruttata con un sistema operativo business già ai tempi (1985) fortemente in calo rispetto a MS-DOS.
Con due processori, MOS 8502 (erede potenziato del 6502) e Z80, due co-processori grafici e molto altro ancora; si presentò inoltre sia nella modalità a 40 colonne, già nota, sia con una possibilità di utilizzare le 80 colonne (anche con il sistema operativo CP/M) strizzando l’occhio agli utenti business sia di Apple II sia dei primi PC IBM.
I tempi per la realizzazione di questo computer così complesso ed interessante furono serratissimi e, come ricordò recentemente Bill Herd, in soli 5 mesi si passò dall’idea al prototipo funzionante (anche se con diversi ‘pezzi’ messi insieme all’ultimo momento).
Per i riferimenti alla storia di Bill Herd vi rimandiamo al post scritto ben due anni fa (per il 28mo del Commodore 128): nella puntata abbiamo parlato molto anche di questo e di come si sia passati (invertendo la rotta) dal Commodore 16 e dal Plus/4, sfortunate parentesi Commodore, al 128: ultimo vero, grande salto negli 8 bit prima del passaggio ad Amiga.
La puntata è disponibile, come sempre, su iTunes cliccando questo link.