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Tasword Two: il word processor per ZX Spectrum che guardava al futuro…

 

Nel 1984, per gli utenti di Sinclair ZX Spectrum, era uno dei veri programmi ‘seri‘: Tasword Two, uno vero wordprocessor per home computer che, pur con tutte le limitazioni del piccolo Sinclair (in primis la tastiera), permetteva una già decorosa elaborazione dei testi (e il manuale svela alcuni trucchi ancor oggi interessanti).

[Vi invito a rileggere il post su Atari Writer per un confronto…]

Una delle caratteristiche, tipiche anche della prima versione di Tasword uscita nel 1982, era quella di ridefinire i font di sistema arrivando a visualizzare 64 colonne di testo (lo standard professionale erano le mitiche 80 colonne – d’Ercole…).
Tale trucco, ripreso in seguito da molti altri software, consisteva ‘semplicemente’ nel dividere in due la matrice 8×8 dei singoli caratteri (raddoppiando le 32 colonne di default): il risultato è un font magrissimo ma ancora leggibile sui TV.

Riguardando la cover della scatola, tuttavia, ho notato una scritta che, alla luce del tempo passato, fa veramente sorridere:

“Once upon a time there was a ‪Word Processor‬ called Tasword Two…”

Un software che raccontava se stesso… nel passato: roba da scomodare i vari Terminator, Ritorno al futuro etc. etc.

Questo video degli anni ’80 presenta, non senza qualche perplessità un semplice insert di testo con Tasword Two e la stampa sulla famigerata ZX Printer.

Per scaricare (ed emulare) Tasword Two, basta cliccare qui.

Tasman Software non si limitò allo ZX Spectrum ma rilasciò versioni anche per Commodore 64, alcuni modelli di Amstrad, il Tatung Einstein e persino per il piccolo ZX81!

Chi volesse, può provare il brivido di usare un word processor su ZX81 (emulato o reale): richiesti 16K di memoria (e molta pazienza)!!!

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Un pensiero su “Tasword Two: il word processor per ZX Spectrum che guardava al futuro…

  • Che mito! Ci stampai il mio secondo librone, Tasword Two e una stampante ad aghi, la Mannesmann Tally MT80: la pazienza per scrivere capitoli col T2 (dico solo che appena il capitolo era più lungo della piccola memoria disponibile si avviava una compilation di succedanei di bestemmia per spezzare il capitolo in due file mantenendo l’impaginazione) era pari solo alla pazienza per stampare le quinterne del menabò com la MT80.
    Però ancora adesso se penso a un word processor penso al Tasword Two. Con nostalgia.
    Ricordo che usavo anche dei caratteri creati da me, non so se lo permettesse il T2 o lo Spectrum: otto numero binari di otto cifre formavano la matrice 8×8 del carattere, là dove c’era un 1 il pixel era color inchiostro e là dove c’era uno 0 il pixel era bianco. Semplicissimo. Per quel tempo, almeno. Il librone aveva un mucchio di orpelli grafici eccezionali.
    Gloria al Tasword II!

    Per il terzo romanzo comprai la tastiera rigida e i microdrive ma il programma restò lo stesso.

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