[Podcast] 1×09: Ciak si Computa – Cinema, TV & computer: i bit si incontrano sul set
Ciak si Computa (Computer e Cinema)
Una puntata impegnativa, corale (vista la graditissima presenza di altri personaggi del team di IPN: Luigi Marrone e Alberto Semprini) e che ha visto gli Archeologi Carlo Santagostino, Simone Pizzi ed il sottoscritto, Stefano Paganini impegnati a ripercorrere diversi decenni della relazione, a volte difficile, a volte impegnativa, a volte felicissima, tra computer e cinema (e televisione).
Tantissimi gli spunti, i film e le citazioni, tante le ‘comparsate’ di computer più o meno famosi.
La puntata del podcast è disponibile, come tutte le altre, anche su iTunes!
Abbiamo esaminato la storia e l’evoluzione dei computer e la relativa immagine nel cinema; ogni epoca ha avuto i suoi computer:
– grandi, mostruosi negli anni 50-70,
– più personal negli ’80
– in rete negli anni ’90 e 2000.
Dato che il cinema è un riflesso della società, prima di capire come i computer venivano rappresentati, cerchiamo di capire quale era la percezione che aveva la gente comune dei computer (dagli anni 50 agli anni 80)
In che modo, di conseguenza, la fiction ci ha raccontato i computer.
Quale ruolo hanno avuto i computer?
Computer come attori o solo comprimari: spesso hollywood ha assegnato al computer un ruolo di primo piano alla stessa macchina rendendola antropomorfa.
Abbiamo parlato di quale ruolo sia stato assegnato da cinema e tv al computer (e a chi lo utilizza).
La coscienza
Il computer che prende coscienza. La sua consapevolezza della superiorità lo rende “vivo”? lo rende “ostile”?
Quanti sono i film in cui viene detto “il computer non risponde” o “il computer è impazzito”…
In quanti casi, si tenta di staccare la spina al computer (invece che riavviarlo…).
Da HAL, l’ostile per antonomasia, fino a Colossus.
Dai personal degli anni ‘80 (ed i relativi robot) fino a Corto Circuito.
L’informatica vera e la rappresentazione
Le più grandi ingenuità nella rappresentazione del computer.
Esiste un interessante blog che ‘sbircia’ e riporta il codice sorgente e le schermate che spesso vengono riprodotte ‘a cavolo’ nei film.
Si tratta di un esercizio non troppo accademico di verifica di quanto sia in effetti credibile la rappresentaizone dell’informatica sul grande/piccolo schermo.
Gli Hacker ed i loro computer
Quando un semplice teschio sulla felpa (ed un po’ di adesivi sul portatile) rendono uno smanettone una minaccia per l’intera Rete.
Robot e computer
Spesso diventano sinonimi: si concretizza un’intelligenza e la si rende ‘visibile’ e tangibile solo tramite la forma robotica (spesso antropomorfa).
Alcuni (dei tantissimi) film di cui abbiamo parlato:
– Colossus (1970): il mainframe che prende il sopravvento dell’umanità (anzi due, uno USA ed uno URSS).
– Wargames – Giochi Di Guerra 1982: l’età dell’oro, tutto è possibile nella stanza di un teen-ager americano
– Matrix: il peggio del peggio del futuribile, loro le macchine, noi le pile…
– D.A.R.Y.L.: un computer? un bambino? un esperimento?
– Hackers (1995),
– Superman 3 (con richard pryor) (l’hacker autodidatta ed il computer… semovente…)
– Tron (il meglio del meglio: dentro al computer),
– I Signori della truffa (esperti, hacker, smanettoni… casinisti… e tanti computer…)
– Corto Circuito (robot)
– Il mondo dei robot (Westworld-Yul Brinner)
– Io robot (Will Smith – Asimov): le leggi della robotica
– The net (sandra bullock) http://it.wikipedia.org/wiki/The_Net_-_Intrappolata_nella_rete
– The Core: l’hacker Ratto che intasa la rete…
– Electric Dreams
– L’aereo più pazzo del mondo: un VIC 20 in sala controllo,
– Un amiga 1000 in un episodio di Hitchcock
– Un Grid Compass (tosto portatile in lega di derivazione militare) contro Alien,
– Independence Day: gli alieni sconfitti dall’antivirus non aggiornato
– il bat computer del 1966: un Borroughs,
– Betrayed: un Amiga 500 al servizio dei razzisti del midwest (prime bbs ed esempi di comunicazione molto decentrata, fbi totalmente fuori gioco, grande impatto futuristico)
– Quanti computer per 007? Visualizzazione, sblocco di casseforti, riconoscimento facciale e molto altro… spesso credibile altre volte meno…
– Jurassic Park: quando Silicon Graphics ed Apple tenevano a bada i dinosauri…
– Kubrick ed il dottor Stranamore: un IBM 7090 è forse il più assennato comprimario,
– C’è posta per te: Mac powerbook e tanto compuserve per l’amore che corre (!) sul filo con Meg Ryan
– US Marshals: Tommy Lee Jones, dopo il fuggitivo, torna con tanti computer, tanti Mac e tanta adrenalina,
– Twister: tornado e raffiche di Silicon Graphics (o il contrario)
– Star Trek rotta verso la terra: Scotty prende in mano un mouse di un Mac Plus e comunica “Computer?”
– L’uomo terminale,
– Terminator 2: John Connors usa un Atari PC Folio per far saltare un bancomat, bassa credibilità, grande entusiasmo. Non funziona tuttavia contro il metallico T1000…
– Il nostrano e pecoreccio “sotto il vestito niente 2” mostra ben due Commodore, 64 e Amiga 1000, intenti nelle investigazioni,
– Kitt/Knight Rider, serie per la tv con la famosa auto parlante, pensante e agente (più di david hassellhoff)…
Avremo parlato di tutto?
Puntata fantastica! Talmente coinvolgente che veniva voglia di intervenire continuamente, tanto che non posso resistere alla tentazione di dare il mio piccolissimo contributo. Mi vengono in mente due film di fantascienza che potrebbero essere presi a riferimento del limite superiore ed inferiore del rapporto uomo-computer. Il primo è “La fuga di Logan” in cui, nella solita società postatomica, un computer è alla base delle esistenze del piccolo gruppo di sopravvissuti. Ne determina addirittura la nascita e la morte, se vogliamo ancora più radicale di Matrix. Da notare un antesignano dei social, il parter della sera poteva essere “fisicamente” scelto tra coloro che si mettevano nel circuito, è infatti in questo modo che Logan 5 conosce Jessica 6. Il limite opposto lo trovo in Dune dove, come è ben noto, dopo la Jihad Butleriana i computer sono totalmente banditi sia per legge che per religione ed in seguito sostituiti dai mentat.
Davvero complimenti per lo straordinario lavoro che state facendo, vi prego continuate così.
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Complimenti per la bellissima puntata!
Un piccolo commento:
2001 odissea nello spazio non è comprensibile perché Stanley Kubrick ha fatto il film prendendo il libro di Arthur C. Clarke e rappresentandone alcuni istanti come se facesse alcune illustrazioni al libro….
L’unico modo di capirlo è leggere il libro…. e tutto diventa chiaro e senza possibilità di interpretazioni assurde, che spesso si sentono anche da famosi “UOMINI DI CULTURA…..” compreso la scena finale del feto che ruota nello spazio!
Complimenti ancora e grazie per questo bellissimo podcast che sto riascoltando per la terza volta…
Grazie Silvano per i complimenti e per essere un fedele ascoltatore del nostro podcast!
A presto!